Il campionato di Serie A italiano è nato nell’attuale formula, ovvero a girone unico, nel 1929 da preesistenti tornei. Costituisce la massima categoria del campionato di calcio italiano per quanto concerne i professionisti. E’ gestito dalla Lega Nazionale Professionisti Serie A ed è posto sotto il controllo della Figc (Federazione Italiana Giuoco Calcio).
La posizione della Serie A nel ranking UEFA stabilisce il numero delle squadre italiane che annualmente si qualificano alle coppe europee. Al termine della stagione 2022/2023, il campionato di serie A si è posizionato al quarto posto nel ranking UEFA, dietro alla Premier League, alla Liga spagnola e alla Bundesliga tedesca.
Il record per il maggior numero di campionati conquistati è detenuto dalla Juventus, vincitrice di ben 36 scudetti. L’Inter, invece, è l’unica squadra ad aver sempre disputato la Serie A sin dalla sua fondazione.
Formula e regolamento del campionato di Serie A
La stagione 1929-30 rappresentò la principale svolta nella storia del torneo: fu infatti adottata stabilmente la formula del girone unico, con incontri di andata e ritorno, differentemente rispetto a come furono strutturate le precedenti tre edizioni del campionato, i quali possedevano due gironi.
Tale regolamento non ha, da allora, subito alcun cambiamento se non per quanto riguarda il numero di squadre. Svoltosi principalmente con sedici o diciotto squadre, dal 2004-05 (in conseguenza del caso Catania) il campionato ha avuto venti formazioni partecipanti.
A partire dal 1994/95 il sistema di assegnazione del punteggio prevede tre punti per la vittoria, un punto per il pareggio e nessun punto per la sconfitta. Precedentemente i punti per la vittoria erano due.
Fino al 2005, in caso di arrivo a pari punti, era previsto lo svolgimento di uno spareggio per stabilire la vincitrice dello scudetto, la qualificazione alle coppe europee e le retrocessioni. Questo criterio degli spareggi venne cancellato all’inizio della stagione 2005/06. Fu ripristinato per la stagione 2022/23 per quanto riguarda la vittoria dello scudetto e le retrocessioni, ma non per la qualificazione alle coppe europee.